Stralcio dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera del 23/6/2019 dal luminare della geriatria Carlo Vergani: «Geni e ambiente: così si diventa giovani anziani»
Il geriatra: «Dopo gli 80 anni si passano le colonne d’Ercole. L’importante è avere una rete di protezione»
Gli anni si contano o si pesano? «La profondità del tempo è più importante della sua durata».
Ma la vita più si svuota, più diventa pesante. «Bisogna applicare il suggerimento di James Hillman: arrivati a 50 o 60 anni si deve incominciare un’altra terapia, quella delle idee».
Quando si comincia a diventare vecchi? «Non c’è un cartello, come in autostrada. La soglia che definisce il passaggio all’eta avanzata è dinamica. A meta del secolo scorso chi aveva 65 anni poteva disporre di altri 13 anni di vita. Oggi 13 anni sono l’aspettativa di vita di un uomo di 75 anni».
Roth diceva: la vecchiaia è un massacro… «Abbiamo una pletora di strutture e funzioni nell’organismo che ci consente di compensare l’usura e le perdite occasionali e mantenere l’omeostasi, cioè l’equilibrio interiore».
Che significa… «Solo quando la perdita supera la capacità di compensare, subentra l’invecchiamento. Ci si impoverisce, si diventa fragili, facilmente destabilizzabili…».
Possiamo rallentare questo decadimento? «Il fenotipo senescente, cioè l’insieme delle caratteristiche osservabili nell’organismo vivente che invecchia, è il risultato dell’azione dei geni e dell’ambiente. L’ambiente non scivola via, è tutto ciò che ci può cambiare come l’esercizio fisico, la dieta, l’abitudine al fumo, l’aria che respiriamo, le sostanze chimiche, compresi i farmaci, a cui siamo esposti».
I sessant’anni sono un’età da ridefinire? «Alcune statistiche pongono i 60 anni sulla parte avanzata della traiettoria della vita. È un errore: i 60enni oggi sono i giovani vecchi».
Che cosa cambia a settant’anni? «Si diventa invisibili. Ricordo l’esempio che faceva Valentino Bompiani: in una sala d’aspetto entra una bella ragazza che cerca qualcuno, fa il giro con gli occhi e quando arriva a te non ti vede, ti salta come un paracarro. La vecchiaia comincia allora…».
«Dobbiamo prevenire o dilazionare l’insorgenza delle malattie croniche, come le malattie cardiovascolari, l’insufficienza respiratoria, il diabete e i disturbi cognitivi con sane abitudini di vita da instaurare fin dall’infanzia».
Com’è il bollettino medico degli anziani?
«In Italia l’80% degli ultrasettantacinquenni presenta una o più malattie croniche e il consiglio dell’Oms è astenersi dal fumo, controllare il peso corporeo, fare esercizio fisico. La foto degli italiani è questa: il 20 per cento fuma a partire dai 14 anni. Uno su dieci è obeso. Uno su tre è in sovrappeso. E il 50 per cento della popolazione non pratica esercizio fisico».
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