Sul posto di lavoro, mangiare sano vuol dire innanzitutto concedersi una pausa pranzo di almeno mezz’ora, stando seduti: è il minimo per riuscire a recuperare le energie, fisiche e mentali, per riprendere bene le attività nel pomeriggio. Sono rimasti però in pochi ad avere il privilegio della mensa, ancor meno con la cucina in loco. Si va al bar o al self service con i ticket, se li hai, e se non hai nemmeno quelli cerchi di risparmiare portando qualcosa da casa. Spesso la vecchia “schiscetta” è la scelta migliore per nutrirsi sano, soprattutto perché ti permette di sapere che cosa stai mangiando. Una porzione in più di risotto con i piselli, o di arrosto con le patate, preparati a casa e tenuti da parte nel weekend, sono certamente più sani del panino al bar.

E se non si riesce a organizzarsi? Ecco qualche consiglio per “limitare i danni” del pasto al bar.

Un panino imbottito può essere un pasto accettabile, se chiediamo di farcelo al momento, soltanto con pane (comune, integrale o multicereali) e prosciutto, ad esempio, più qualche foglia di insalata o una verdura grigliata, senza nessun tipo di salse o arricchimenti. Accompagnato da una macedonia, o da una spremuta fresca di agrumi, fornisce poco meno di 500 calorie e ha un buon bilanciamento di proteine, carboidrati e grassi. Dev’essere però integrato da uno spuntino a metà pomeriggio di circa 150 calorie, ad esempio uno yogurt e un frutto, per evitare di avere cali di efficienza nel pomeriggio e di arrivare a cena troppo affamati, rischiando di consumare una cena troppo abbondante. Anche l’insalatona è indicata, ma con pochi ingredienti aggiunti alla verdura, ad esempio un po’ di tonno, oppure un uovo sodo, o ancora, scaglie di grana. Condita con poco olio extravergine e accompagnata da un panino, apporta circa 600 calorie. Tagliate sempre l’insalata in striscioline sottili, è più digeribile: spesso nel bar le foglie sono troppo grandi.